Mercoledì, 5 febbraio 2025
A Oristano non si placano le polemiche attorno alla Ztl. E si accende un botta e risposta tra l’assessore comunale alla Viabilità Ivano Cuccu e Maria Francesca Ledda, titolare di uno studio professionale che ha sede nel centro città. Ieri il quotidiano L’Unione Sarda aveva rivelato che l’esponente della Giunta avrebbe presentato una denuncia ai danni della donna, tra coloro che chiedono all’amministrazione comunale di rivedere la decisione sull’attivazione della zona traffico limitato.
Secondo Cuccu, Ledda lo avrebbe minacciato. L’imprenditrice, scriveva L’Unione Sarda, si sarebbe detta pronta a chiedere i danni all’assessore nel caso la sua attività fosse entrata in crisi a causa della Ztl.
È quindi arrivata la risposta di Maria Francesca Ledda, che riportiamo qui sotto.
“È opportuno precisare che sin dall’accoglienza mi sono sentita dire dalla guardia posta all’ingresso che sarei potuta salire solo io, nonostante la presenza di diversi altri altri commercianti, artigiani e professionisti che chiedevano di poter intervenire personalmente. Tale concetto è poi stato ribadito successivamente, mettendomi nella condizione di poter far valere da sola i diritti da noi difesi, seppur anche in rappresentanza dei predetti cittadini, in quanto dagli stessi delegata a rappresentare le problematiche relative alla prospettata introduzione della cosiddetta Ztl.
Nell’occasione è stata anche palesata la richiesta di consentire quantomeno l’ingresso ad almeno un altro rappresentante, ma inutile dire che anche questa nostra istanza è stata recisamente negata. Premesso il rispetto di determinate formalità protocollari, di fronte a un interesse pubblico come quello che si voleva rappresentare, sono apparsi a tutti discutibili atteggiamento e apertura al dialogo nei confronti della cittadinanza residente e della cittadinanza che produce.
I toni nei miei confronti sono stati subito alti, perentori e particolarmente forti, anche perché sono stata apostrofata come ‘fomentatrice’, nonostante, come detto, del tutto spontaneamente fossero presenti assieme alla sottoscritta un certo numero di persone legittimamente interessate ad approfondire i temi oggetto della richiesta di incontro con i rappresentanti dell’amministrazione comunale.
Al contrario, i toni utilizzati dalla sottoscritta non sono mai stati alti per mia iniziativa, ma solo a un certo punto si sono dovuti mio malgrado alzare in quanto costretta a sovrastare la voce alta e i toni particolarmente aggressivi ed intimidatori usati nei miei confronti.
Tutto ciò premesso è mia trasparente volontà asserire fermamente che nessuna minaccia è stata da me proferita, atteso che l’obbiettivo era l’incontro tra le parti e il dialogo costruttivo. In buona conclusione, probabilmente non è stato ben recepito il messaggio di una richiesta di revisione della normativa pubblicizzata dall’amministrazione (richiamo alla Ztl di prossima applicazione con annessi orari di accesso).
In particolare, nel merito di una regolamentazione sulla quale si richiedeva il confronto, veniva ribadito che l’attuazione della norma così come pubblicizzata sarebbe potuta essere suscettibile di danni nei confronti delle attività produttive e che, nel qual caso, si sarebbe potuto agire nei confronti del responsabile o dei responsabili. Non ho mai minacciato nessuno, non avendone peraltro mai avuto l’intenzione, ma mi sono limitata a prospettare una legittima necessità di tutela nelle sedi giudiziarie opportune nell’evenienza in cui si fossero verificati i danni da noi tutti temuti: una cosa ovvia, oltreché un diritto di ciascuno di noi e che certamente non può essere compresso in questo modo, tantomeno venendo querelati“.