Martedì, 25 marzo 2025
Hanno dato vita a un’associazione che si chiama I Germogli e che nasce anche dall’esperienza di un gruppo di auto mutuo aiuto, L’Abbraccio, costituito a sua volta nel consultorio familiare dell’Asl di Oristano e guidato dalla psicologa Claudia Marras. Sono diversi genitori “orfani” dei loro figli. Ragazzi che hanno lasciato la vita troppo presto.
Silvia era uno di loro e ricordando soprattutto lei, a tre anni dalla scomparsa, si è organizzato un evento particolarmente coinvolgente, ospitato all’Hospitalis Sancti Antoni di Oristano. Il primo evento dell’associazione I Germogli.
Con Silvia sono stati ricordati anche Gloria e Luca, ugualmente venuti a mancare molto giovani.
Hanno moderato la serata Paolo Vanacore e la stessa mamma di Silvia, Cristina Corona. Non solo una mera commemorazione, quanto la volontà di voler affrontare di petto la piaga di quel malessere dilagante tra i giovani, fatto di depressione, abbandono scolastico, bullismo, cyberbullismo, uso di sostanze, di alcool. Più in generale la volontà di rendere partecipe la società sul disagio giovanile.
“Mi addormentai all’alba” è stato, appunto, il primo evento organizzato dall’associazione I Germogli, presentata, durante la serata, dalla presidentessa Simona Piras, anche lei una mamma in lutto, per aver perso il suo Riccardo per un male incurabile nel 2020. La presidente Piras ha parlato dei futuri eventi e progetti che l’associazione ha in programma.
In una sala che non è riuscita contenere tutti quanti avrebbero voluto seguire l’iniziativa, diversi sono stati i contributi. Dal puro ricordo con video e canzoni interpretate con passione da alcuni componenti del coro gospel Sounds of Freedom, alle testimonianze e alla riproposizione delle ultime parole lasciate dalla stessa Silvia prima della sua scomparsa.
Gisella Trincas, presidentessa dall’Asarp (Associazione sarda per la riforma psichiatrica) ha parlato delle innumerevoli iniziative della sua associazione. Pupa Tarantini, past president Fidapa, ha illustrato il progetto dello sportello di ascolto per chi vorrebbe avere aiuto psicologico o sociale, sul quale sta lavorando da più di un anno.
In chiusura la testimonianza di Elio, un ragazzo di 22 anni che ha avuto una storia di depressione sfociata purtroppo in diversi ricoveri. Ha raccontato nel suo libro “In bilico”, scritto a quattro mani con Giulia, incontrata durante uno dei suoi ricoveri.

