Lunedì, 24 marzo 2025
A Oristano quattro dei cinque consiglieri comunali di Forza Italia disconoscono il coordinatore provinciale azzurro Giovanni Mascia (in carica da poco più di un mese) e chiedono ancora una volta un rimpasto in Giunta al sindaco Massimiliano Sanna. È la risposta di Paolo Angioi, Valeria Carta, Gianfranco Licheri e Davide Tatti, che insieme all’ex consigliere Gigi Mureddu hanno attaccato duramente i nuovi vertici provinciali di Forza Italia, dopo che alcuni giorni fa Mascia aveva richiamato all’ordine i “ribelli”, rei di non essersi presentati in Consiglio comunale lo scorso martedì ed essere così saliti ufficialmente sull’Aventino.
“Negli ultimi mesi”, si legge in una nota di Angioi, Carta, Licheri, Tatti e Mureddu, “leggiamo costantemente dichiarazioni rilasciate dal segretario provinciale di Forza Italia Giovanni Mascia di Ardauli, il quale fino a tempi recenti ricopriva il ruolo di vice-segretario nazionale del Psd’Az di Christian Solinas, che si sforza di alterare la realtà dei fatti e sembra intenzionalmente orientato a creare confusione tra la cittadinanza riguardo la situazione politica locale. La realtà, invece, è sotto gli occhi di tutti: una città ostaggio di logiche incompressibili e di assessori non votati ma attaccati saldamente alla poltrona, che mistificano sistematicamente i fatti e che ne bloccano la crescita a solo scopo di assicurarsi la poltrona”.
“La condotta del signor Mascia sta creando non poche difficoltà all’interno della coalizione, sta generando un clima di incertezza e di divisioni del centrodestra di Oristano e all’interno di Forza Italia, creandone danno. Le sue continue affermazioni”, va avanti la nota, “non solo confondono l’opinione pubblica, ma sembrano anche avere l’obiettivo di alterare la realtà politica per fini che restano poco chiari. È evidente che questa situazione stia ostacolando lo sviluppo della città e impedendo che vengano attuate politiche efficaci a favore dei cittadini. Le stesse logiche oscure che impediscono al signor Mascia di celebrare il congresso cittadino di Forza Italia, un passaggio fondamentale per il corretto funzionamento del partito, nel quale sarebbe ora che le sorti di Oristano le decidessero i consiglieri della città regolarmente eletti. Di fronte a ciò, il gruppo consiliare di Forza Italia, legittimamente eletto dai cittadini, si sente in dovere di prendere una posizione chiara e forte, ribadendo la necessità di un’azione coerente e rispettosa degli impegni presi: maggiore rappresentatività di Forza Italia nel governo della città e un netto cambio di passo che rafforzerebbe questa maggioranza. Il gruppo consiliare è impegnato nella crescita del partito e ne rivendica l’appartenenza e il riconoscimento dei valori e nell’azione saggia e lungimirante del segretario nazionale Antonio Tajani”.
“Il perdurare di questa condotta mistificatoria ha generato da parte del signor Mascia la fantasiosa e temeraria metafora calcistica del cartellino giallo al gruppo consiliare di Forza Italia, quasi si trattasse di una questione da bar, che anticiperebbe quello rosso allo scopo di preparare la strada a ulteriori cambi di casacca da parte di ex compagni di partito del signor Mascia. Rileviamo soltanto che il cartellino rosso lo diamo noi a lui”, attaccano i quattro consiglieri e Mureddu, “legittimati dalla volontà popolare e come gruppo più numeroso in Consiglio comunale. Il gruppo consiliare, che vanta persone oneste e perbene, tra i più votati di Oristano, prende nettamente le distanza da tali pratiche politiche che indeboliscono Forza Italia e la coalizione e chiede con fermezza al sindaco di rispettare gli accordi presi e di battere un colpo, assumendo una posizione chiara e responsabile, come la democrazia richiede. Se il sindaco non sarà in grado di svincolarsi dalla morsa di ricatto nel quale è intrappolato, allora sarà necessario prendere atto della situazione e considerare l’opportunità di un cambio di leadership”.
La nota non è firmata dal consigliere di Forza Italia Francesco Pinna, che la scorsa settimana era regolarmente presente in aula.