Sabato, 2 gennaio 2021
L’ospedale “San Martino” di Oristano ha dato l’addio all’anno vecchio ed il benvenuto a quello nuovo con due fiocchi azzurri.
L’ultimo nato del 2020 si chiama Leonardo ed è venuto al mondo alle 12.53 del 29 dicembre con parto spontaneo, assistito dall’ostetrica Maria Chiara Deriu e dalla ginecologa Francesca Campus, direttrice del reparto di Ostetricia e Ginecologia. Il piccolo, figlio di mamma Claudia e papà Antioco, residenti a Scano Montiferru, ha pesato alla nascita 3,090 kg.
Ad aprire il nuovo anno è stato invece Giona, nato oggi, sabato 2 gennaio, alle 10.47, segnando sulla bilancia 3,020 kg di peso. Ad accoglierlo mamma Veronica e papà Giacomo, di Santa Caterina di Pittinuri. Il parto – anche questo spontaneo – è stato assistito dall’ostetrica Simona Firinu e dalla ginecologa Annita Dessì.
L’anno appena trascorso si è chiuso con 529 nuovi nati all’ospedale San Martino di Oristano: un numero che, nonostante risenta della ormai fisiologica e costante crisi demografica, segnala una buona tenuta del punto nascita oristanese. Questo grazie a una serie di servizi e di comfort offerti alle donne in gravidanza e ai loro piccoli dall’Unità di Ostetricia e Ginecologia in stretta collaborazione con altri reparti ospedalieri e servizi territoriali.
Al San Martino è ormai consolidato il rooming in, ossia la possibilità per le madri di trascorrere con il proprio bambino tutto il tempo che desiderano: una pratica importante per assicurare una forte ed efficace creazione del legame fra la mamma e il suo piccolo e per favorire l’allattamento al seno.
Nonostante le restrizioni imposte dal Covid, il reparto di Ginecologia e Ostetricia ha anche permesso ai papà di assistere al travaglio e di poter entrare a fa visita a mamma e bambino durante la degenza. «Grazie all’applicazione dei protocolli di sicurezza, riusciamo a garantire la salute di mamma e nascituro senza privare la famiglia della gioia di trascorrere insieme momenti così importanti».
Al San Martino sono stati anche studiati percorsi sicuri e separati per le donne in gravidanza con sospetto o accertato Covid, che possono partorire in una apposita sala parto distinta dalle altre.
Tra i servizi offerti dal punto nascita oristanese, c’è anche il parto indolore h 24, effettuato dai medici dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione su richiesta della partoriente, e la possibilità di donare il sangue del cordone ombelicale a scopo solidale: una risorsa preziosa per la cura di pazienti affetti da malattie genetiche, immunologiche ed ematologiche, come leucemia, linfomi, anemie.
Forte attenzione è posta anche al sostegno dell’allattamento al seno: oltre alla consulenza del personale del nido dell’Unità operativa di Pediatria durante la degenza, dopo le dimissioni dall’ospedale, le famiglie hanno la possibilità di rivolgersi ai Consultori familiari della provincia, dove troveranno un valido sostegno per tutte eventuali problematiche che possono presentarsi con il ritorno a casa. I Consultori accompagnano peraltro le famiglie anche prima del parto, nel periodo della gravidanza, per prepararle al meglio all’arrivo del piccolo, attraverso gli incontri di accompagnamento alla nascita, che a Oristano – nel rispetto delle misure antiCovid – si svolgono on line ed in presenza con incontri nei parchi cittadini.
Nel reparto di Ostetricia e Ginecologia sono attivi inoltre gli ambulatori della gravidanza a termine, quello di ecografia ostetrica e quello di patologia ostetrica, oltre che il Pronto Soccorso ostetrico e ginecologico, operativo h 24 con percorsi separati rispetto al Pronto Soccorso generale.
Non propio in tutti i casi… io ho partorito a marzo e mio marito non solo non ha potuto assistere, ma non l’hanno neanche fatto entrare per portarmi la valigia all’ingresso e aiutami alle dimissioni… mi ha dovuto aspettare all’ingresso esterno dell’ospedale