Lunedì, 15 gennaio 2021
Un omaggio alla Sartiglia che non si corre a causa del Covid-19 con il quadro realizzato su legno di un componidori a grandezza naturale che passa per le vie della città. Questa l’idea di Michele Ardu e Andrea Secci, due artisti di Oristano accomunati dalla passione per la giostra equestre.
Nella notte tra sabato e domenica hanno portato l’opera, due metri di larghezza per tre di altezza, nei luoghi simbolo della Sartiglia: da via Duomo, alla torre di Mariano II, fino al portico di Su Brocciu, in via Mazzini. La foto che ritrae il componidori a cavallo è stata scattata quattro anni fa da Ardu, che all’epoca aveva lavorato a un reportage sulla Sartiglia pubblicato nel 2018 dalla prestigiosa rivista National Geographic, prima nell’edizione americana, poi in Germania, in Italia e successivamente anche in Asia. La foto sviluppata su legno che ha fatto il giro della città non era però stata inserita nel racconto.
“Andrea Secci ha sviluppato manualmente il mio scatto utilizzando una tecnica molto antica. Ci conosciamo da quando eravamo adolescenti, entrambi siamo molto legati alla città e alla Sartiglia. È stato impegnativo”, spiega Ardu, “ma ne è valsa la pena. Abbiamo ricevuto tanti messaggi d’affetto. Stiamo vivendo un periodo difficile, per questo abbiamo deciso insieme di portare il componidori nelle strade del centro di Oristano per dare un piccolo segnale. Lo abbiamo fatto nella notte, quando la città era deserta. Abbiamo pensato che in un momento come questo, l’arte fosse la via più dolce per stuzzicare la fantasia degli oristanesi”.
A Londa da quasi dieci anni, Ardu è tornato temporaneamente in Sardegna nei mesi del lockdown. Ha esposto i suoi lavori fotografici in giro per il mondo, tra Italia, Regno Unito, Taiwan, Russia, Emirati Arabi e Arabia Saudita.
Andrea Secci è un artigiano e cantautore. Appassionato di sviluppo di fotografie, qualche anno fa ha appreso dal suo amico e maestro Gilberto Borghesi la tecnica che utilizzata per la stampa del componidori.
Sempre tutto nel “rispetto” delle regole della zona gialla.
Rispetto, una parola che non si conosce più.