Lunedì, 23 agosto 2021
Antonio Pinna, ex dirigente scolastico, scrittore e amministratore unico del gruppo Facebook “Naturalmente composte. Per il cibo sostenibile ed equo-solidale” ci invia una lettera aperta indirizzata all’assessore comunale all’ambiente Gianfranco Licheri, con diverse richieste e proposte per gli orti urbani cittadini.
La pubblichiamo di seguito integralmente.
I terreni comunali, gestiti e coltivati con metodi biologici da famiglie, anziani e associazioni cittadine con una concessione di tre anni nel quartiere di Torangius, a seguito di un bando pubblico, conoscono un momento critico.
Dopo lo stato inservibile dell’impianto per i disabili posto all’ingresso dello spazio pubblico costruiti in legno insieme alle pedane appena tre anni fa, faccio notare che è ampiamente scaduto il termine di concessione dei lotti, visto che il triennio è iniziato a fine marzo 2018.
E’ comprensibile che le difficoltà legate alla pandemia abbiano impedito l’emanazione del nuovo bando ed il rinnovo delle concessioni dei cittadini che intendono proseguire questa attività di rigenerazione sociale e urbana.
Ora però, considerato che numerosi lotti sono incolti perchè di fatto abbandonati dai vecchi concessionari, è arrivato il tempo di procedere alle nuove concessioni dei terreni in base alle regolari domande e posizione nella graduatoria dei cittadini interessati.
Propongo di inserire nella graduatoria una quota di ammessi con riserva che possano subentrare ai concessionari che abbandonino la coltivazione dei lotti e che questa verifica venga fatta con cadenza annuale.
Tutto ciò per evitare di vedere terreni incolti per due anni e più come è successo nel triennio precedente.
Suggerisco di inserire nelle categorie di concessionari altri due gruppi: “giovani dai 18 ai 35 anni” e “coppie giovani, anche di fatto, con un componente dai 18 ai 35 anni”.
Ci si lamenta della scarsa propensione di molti giovani al “ritorno alla terra”. Bene, invece di manifestare una sfiducia pregiudiziale e totale, forse è opportuno procedere in una sensibilizzazione diffusa per far si che nel tempo il tema di questa opportunità di rigenerazione sociale ed urbana diventi un impegno per il futuro sostenibile nella nostra città.
Le scuole superiori, il Centro Giovani e gli altri centri di aggregazione giovanile, come gli scout, i gruppi parrocchiali ad’esempio, potrebbe essere coinvolti nell’impegno delle associazioni di volontariato già partner del progetto.
Le foto allegate documentano alcuni lotti incolti e lo stato inservibile dell’impianto per disabili negli Orti Urbani del Comune di Oristano
Cordiali saluti
Antonio Pinna