Martedì, 30 agosto 2022
Riceviamo e pubblichiamo questo intervento di una lettrice.
Questo è quello che accade nella “Città della ceramica”, Oristano. Dove non esiste nessuna informazione sull’installazione delle ceramiche nel centro storico e i visitatori si chiedono che significato abbiano quelle opere sparse per le piazze.
Poi si imbattono nell’opera deturpata (per l’ennesima volta) della ceramista Valentina Pisu, nella piazzetta adiacente a via San Saturnino, molto meno trafficata rispetto alle altre piazze e dove, evidentemente, i vandali possono agire indisturbati, nell’indifferenza totale di chi queste opere le ha commissionate e dovrebbe tutelarle.
È possibile che non si riesca a posizionare quest’opera in un luogo che le dia maggiore visibilità e dove possa essere rispettata?
È possibile che chi commette questi atti venga punito in modo esemplare, tanto da essere un deterrente per altri teppisti?
Ma soprattutto, è possibile che il centro di Oristano abbia l’attenzione che merita e appaia pulito e dignitoso per tutti, anche per chi abita in città tutto l’anno e vorrebbe poter esserne fiero?
Sembra tanto difficile.
Stefania Costanzo
Gentile Stefania, Oristano è tutta così: incivile, non si merita niente!!!
Se ci fossero regole rigide da spaccare per bene il culo a questa gentaglia , forse qualcosina cambierebbe .