Giovedì, 16 febbraio 2023
Come ogni anno, il carnevale e la Sartiglia portano anche i divieti sul consumo di alcolici e sull’utilizzo di contenitori in vetro e plastica. Il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna ha firmato un’ordinanza, valida durante tutte le manifestazioni e poi la notte (dalle 23 di domenica 19 febbraio alle 7 di lunedì 20; dalle 23 di lunedì 20 fino alle 6 di martedì 21; e infine dalle 23 di martedì 21 alle 7 di mercoledì 22 febbraio).
Nelle due giornate di Sartiglia e nella giornata dedicata alla Sartigliedda, titolari e gestori di pubblici esercizi, esercizi commerciali e distributori automatici – compresi gli ambulanti che operano nel territorio comunale – sono tenuti a rispettare:
- il divieto di vendita di bevande contenute in bottiglie o confezioni di vetro, nonché il divieto di vendita di lattine in metallo e bottiglie di plastica con tappo, durante lo svolgimento delle manifestazioni in tutto il perimetro degli eventi, nell’area circostante il Palazzo di Giustizia, i giardini pubblici di viale Repubblica e i Palazzi SAIA;
- il divieto, in tutto il territorio comunale, per la vendita di qualsiasi bevanda contenuta in bottiglie di vetro e di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione;
- l’obbligo di utilizzo di prodotti biodegradabili (siglati EN13432) o in plastica riutilizzabile e non posate, piatti, bicchieri, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini in plastica monouso, durante le iniziative e manifestazioni co-organizzate o patrocinate dal Comune, nonché negli edifici comunali.
Vige inoltre il divieto di introdurre o comunque detenere bevande in contenitori di vetro e/o lattine, ad eccezione delle bottiglie di plastica, purché senza tappo, contenenti acqua o bevande analcoliche, all’interno delle aree della manifestazione (il cui accesso è consentito solo tramite i varchi di controllo presenti sul perimetro della manifestazione), nonché nell’area circostante il Palazzo di Giustizia, i giardini pubblici di viale Repubblica e i Palazzi SAIA.
Strumenti da punta e taglio. Nelle stesse giornate, i titolari di attività di vendita di strumenti da punta e da taglio (coltello artigianale sardo) dovranno rispettare queste regole:
- esporre i coltelli esclusivamente all’interno di apposite bacheche in vetro, chiuse e costantemente vigilate; detti strumenti devono essere esclusivamente prodotti artigianali, creati da chi li vende;
- vietato vendere coltelli a serramanico, a scatto, a molla, di tipo balisong, pugnali di qualsiasi specie, baionette, e ogni altra lama la cui naturale destinazione sia l’offesa alla persona;
- è possibile la vendita di coltelli a serramanico con lama pieghevole a mano nella cavità dell’impugnatura, privi di sistemi di bloccaggio della lama, a condizione che siano venduti/ceduti in apposite confezioni sigillate, dando esplicita e formale avvertenza che l’apertura di tali confezioni e il conseguente porto del coltello negli ambienti della manifestazione integra il reato di cui all’articolo 4, legge 110/1975 (vedasi, per tutte, Corte di Cassazione, I Penale, numero 10978 del 13 marzo 2015);
- adottare accorgimenti tali da impedire a soggetti malintenzionati di impossessarsi in maniera non consentita degli strumenti da punta e taglio eventualmente posti in vendita (coltelli da cucina, cesoie, asce, eccetera);
- tenere sotto costante controllo questi strumenti.
Magari anche una bella ordinanza valida anche nei fine settimana che porta a controlli e sanzioni serie per chi va poi nei vicoletti del centro a fare le proprie cose