Martedì, 28 febbraio 2023
La buona scuola insegna anche lontano dalle aule. E questa mattina 25 studenti del Liceo Scientifico “Mariano IV” d’Arborea” di Oristano hanno imparato la solidarietà nel Centro trasfusionale dell’ospedale San Martino, donando il sangue.
Per alcuni era la prima volta, per altri la seconda volta: tutti e 25 con grande spirito di altruismo.
Ad accompagnare gli studenti il professor Marcello Saba, che insieme ai colleghi Maurizio Casu e Stefano Pilia, referenti del progetto, da diversi anni porta avanti la collaborazione con la struttura sanitaria oristanese per sensibilizzare gli allievi alla donazione.
“Questa è una tradizione consolidata per il nostro istituto: accompagniamo i ragazzi qui a donare il sangue tre volte l’anno, nella speranza che per loro questa possa diventare un’abitudine anche una volta conclusa la scuola”, ha spiegato professor Saba.
“Quest’anno abbiamo coinvolto complessivamente circa 70 giovani”, ha detto ancora il docente. “Prima prepariamo gli studenti con dei momenti formativi a scuola dove, grazie alla collaborazione dei medici del Centro trasfusionale e dei volontari dell’associazione Thalassazione, cerchiamo di far comprendere loro quanto sia importante questo gesto, in particolare in una regione come la Sardegna che, pur a fronte di un alto numero di donatori, deve fare i conti con un’elevata incidenza della talassemia, e quindi ha un maggiore fabbisogno di sangue. Successivamente proponiamo loro l’esperienza pratica della donazione”
“Quasi tutti i ragazzi, ad eccezione di chi ha particolare problemi di salute, aderiscono con entusiasmo”, ha concluso il docente. “Oltretutto si tratta anche di un’occasione per prendersi cura di sé, perché ad ogni donazione è associata una visita e degli esami che permettono di fare un controllo sul proprio stato di salute”.
“La collaborazione con le scuole è fondamentale”, ha confermato il dottor Mauro Murgia, responsabile del Centro trasfusionale del San Martino, “perché spesso si tratta del primo approccio alla donazione del sangue ed a volte è proprio grazie a occasioni come questa che si diventa donatori abituali, quelli più preziosi, in quanto ci permettono di poter contare stabilmente su una buona riserva di sangue. Avvicinare i giovani a questa sana abitudine favorisce inoltre il ricambio generazionale”.