La Casa della Musica rilancia: nuovo negozio e tanta voglia di fare

Completato il trasloco, dopo le difficoltà emerse nelle scorse settimane

La nuova Casa della Musica di Oristano

Mercoledì, 19 aprile 2023

Da qualche giorno è iniziato un nuovo capitolo per la Casa della Musica, storico negozio attivo a Oristano dal 1983: ha ufficialmente aperto la nuova sede, sempre in via Cagliari ma al civico 73. Dopo il trasloco e il completamento dei lavori di allestimento nel nuovo locale, da lunedì accoglie di nuovo i clienti. E per martedì 25 aprile la Casa della Musica invita tutti per l’inaugurazione ufficiale: la serata prenderà il via alle 17.30 con la scuola di musica Mumart Academy, a seguire Andrea Scano Trio e una Jam Session e Open Mic dove tutti potranno suonare e cantare.

Il noto negozio di musica aveva rischiato di esser letteralmente strangolato da un mutuo, ma grazie alla tenacia dei titolari – Gigi Pisu, sua moglie Maria Francesca Turnu e dei figli Daniele e Claudia, che non si sono arresi di fronte alle tante difficoltà finanziare – ora è pronto a ripartire.

Una vicenda che gli interessati avevano reso pubblica e che aveva portato tanti ad esprimere sentimenti di condivisione e solidarietà.

Nel nuovo locale si riprende quindi con la vendita al dettaglio ma anche con tanti servizi. Alcune iniziative coinvolgeranno i musicisti della zona. Le idee sono ancora da mettere a punto, ma arriveranno novità sulla pagina Facebook del negozio.

“Tra i servizi per i nostri clienti”, spiega Claudia Pisu, “ci saranno quelli di liuteria, e quindi assistenza per le chitarre, cambio corde e meccaniche; riparazione di prodotti elettronici, quali casse, amplificatori e impianti; revisione, manutenzione e pulizia degli strumenti a fiato, legni e ottoni. Siamo disponibili anche a recarci nelle sale prova dei musicisti per prenderci cura della loro strumentazione”.

Servizi che già in parte erano offerti nella precedente sede, ma ora sono stati incrementati. “Il nostro obiettivo”, conclude Claudia Pisu, “è quello di continuare a offrire qualità e assistenza, che con l’acquisto online quasi mai è garantita. E se da una parte Internet è un grande concorrente per noi, dall’altra ci impegneremo ancora di più nel guidare il cliente nella scelta e ad assisterlo per ogni esigenza”.

La storia. La Casa della Musica a Oristano ha vissuto le stesse difficoltà di tante altre attività presenti in città, nella crisi crescente del settore commerciale. Il 29 marzo, con un post sulla loro pagina Facebook, i titolari del negozio avevano deciso di raccontare la propria esperienza, senza mezzi termini, scoprendo che in tanti hanno affrontato o stanno affrontando una situazione simile.

“Casa Della Musica CHIUDE: ma non del tutto!” Così iniziava il post, comunicando a tutti la scelta di rinunciare alla sede di via Cagliari 202, dopo quindici lunghi anni. Una scelta forzata, dopo la rigidità delle banche e l’impossibilità di rinegoziare le rate di un mutuo che ora, con la crisi in corso, non era più possibile mantenere. Quel post aveva raggiunto tantissime persone: non solo i clienti affezionati, ma anche tanti amici e conoscenti che hanno dimostrato grande affetto e sostegno. Alcuni si sono fatti avanti per dare una mano durante il trasloco.

La Casa della Musica era nata nell’aprile del 1980 in via Vittorio Emanuele, dal “sogno dell’attuale amministratore, che ha dedicato praticamente la sua intera vita ad essa”, come hanno raccontato nel post i titolari del negozio. Gigi Pisu, ex musicista e poi commerciante, insieme al suo staff da allora ha fornito per tanti anni assistenza a musicisti locali ma anche provenienti da mezza Sardegna.

“Nel 2008”, proseguiva il racconto, “abbiamo deciso di continuare a prestare servizio ai musicisti e fedeli clienti acquistando le mura di via Cagliari 202, che ci hanno ospitato fino ad oggi. Per acquistare il locale si è resa necessaria l’accensione di un mutuo, che ci ha letteralmente rovinato le notti degli ultimi anni”.

Un mutuo che prevedeva una rata di 2.190 euro al mese. Inizialmente, una cifra del genere non preoccupava. I primi anni tutto sembra andare per il verso giusto, poi però i titolari del locale hanno preso coscienza del fatto che i costi erano diventati più alti dei ricavi, e si doveva fare una scelta: versare le rate alla banca oppure pagare i fornitori.

“Abbiamo scelto di mantenere i rapporti con i fornitori”, raccontano sempre nel post, “per un semplice motivo: un negozio vuoto, che non ha merce, non vende e inevitabilmente chiude. E non era ciò che avevamo (e che abbiamo) in mente. Così, nel 2014 abbiamo provato in tutti i modi a mediare con una nota banca (a suo dire) fornitrice del credito. Abbiamo cercato ogni strada possibile per risolvere il problema, proponendo una rata di importo inferiore, pur di pagare e onorare, anche se in parte, il debito”.

Le risposte che sono arrivate dalla banca non sono state positive, tutt’altro. Tante porte sbattute in faccia, niente da fare: i 2.190 euro al mese restano, senza possibilità di mediazione o rinegoziazione del mutuo.

“Di certo”, dichiarano i titolari, “anche noi abbiamo commesso i nostri errori e ce ne assumiamo la responsabilità: certe situazioni potevano essere gestite in tutt’altra maniera, ma sbagliare è umano. La verità è che in quegli anni i dipendenti delle banche erano lì per aiutarti, non per affossarti. Il mondo sta cambiando, purtroppo in peggio, e forse l’errore più grande è stato non accettare questa triste realtà”.

Gli investimenti possono avere esiti positivi o negativi e due erano le possibilità: chiudere definitivamente o riprovarci, rimboccandosi le maniche. La musica alla fine ha vinto e così i titolari della Casa della Musica di Oristano – ora in versione 3.0, come annuncia la lavagna che accoglie i clienti – che hanno scelto la seconda via.

1 commento

  1. Coraggio non ve ne manca, competenza neppure! Vincerete questa sfida senza dubbio, nonostante il cinismo di quanti guadagnano sulle difficoltà di chi in qualche misura gli ha dato fiducia!
    Coraggio Gigi, Chicca e ragazzi, non cadrete nella loro trappola!
    Il più affettuoso “IN BOCCA AL LUPO”!
    Sandro

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