Venerdì, 28 aprile 2023
Il 70 per cento degli edifici pubblici e privati a Oristano è realizzato con manufatti che contengono amianto. Il dato era emerso negli anni scorsi attraverso un censimento effettuato dall’Associazione ex esposti amianto.
Questi numeri importanti, che fanno paura, sono stati ricordati oggi in occasione Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro e delle vittime dell’amianto, in un evento voluto a Oristano dall’Associazione ex esposti amianto e dal Comune. Ai piedi del monumento che ricorda le vittime dell’amianto – nella rotonda di via Petri, davanti al palazzo della Prefettura – è stata deposta una corona d’alloro per ricordare le tantissime vittime colpite dalla malattia. Erano presenti i familiari di due di loro, Giovannino Casu e Antonio Cimino.
Insieme al presidente dell’associazione, Giampaolo Lilliu, e all’assessora all’Ambiente Maria Bonaria Zedda, erano presenti diverse autorità, sindaci dei comuni vicini, rappresentanti delle forze dell’ordine, ex lavoratori della Sardit.
Il saluto del Comune è arrivato da Maria Bonaria Zedda. “L’amministrazione comunale è accanto all’Associazione ex esposti e si stringe ai familiari delle tante vittime della malattia che ha colpito pesantemente anche la nostra città”, ha detto l’assessora, “Ci battiamo per un futuro senza amianto e siamo vicini all’associazione per eliminare questa fibra killer”.
“Davanti alla statua dedicata alle vittime dell’amianto rinnoviamo la nostra partecipazione alla Giornata mondiale, in ricordo dei morti sul lavoro e di tutte le vittime dell’amianto”, ha detto il presidente Lilliu. “Oggi è anche Sa die de sa Sardigna, chissà se i nostri rappresentanti in Consiglio regionale ricorderanno nelle loro iniziative anche questi morti sul lavoro, vittime della fibra killer. Questa giornata ci ricorda la più importante battaglia di civiltà in materia di diritto alla salute e tutela dell’ambiente e per un lavoro in sicurezza. Battaglia che ha portato alla chiusura delle fabbriche e al blocco dell’estrazione e commercializzazione della fibra di amianto, attraverso la legge nazionale 257 del 1992”.
Giampaolo Lilliu ha ricordato che molti dei lavoratori e dei cittadini che hanno portato avanti questa battaglia di civiltà non ci sono più. “Ancora oggi purtroppo gli infortuni mortali sul lavoro non diminuiscono e – come le malattie professionali – non possono essere definite casualità”, ha agggiunto Giampaolo Lilliu. “Siamo convinti che ci siano responsabilità. Ancora oggi nel nostro Paese sono presenti attività industriali produttive che sono causa di inquinamento ambientale e di rischio sanitario, e purtroppo in alcuni settori della società e della politica vengono giustificate come importanti perché generano buste paga”.
“La strada per confermare il diritto alla salute presente nella nostra Costituzione”, ha concluso il presidente degli ex esposti, “oggi più di ieri è difficile, ma crediamo non impossibile. Abbiamo bisogno di una sanità presente nel territorio, che garantisca e confermi il diritto alla salute di tutti i cittadini”.
La manifestazione si è conclusa con le note del silenzio suonate dalla tromba Angelo Lai, ex agente della polizia di Stato.