Lunedì, 12 giugno 2023
Inaugurato quasi due anni fa, lo skate park comunale di Oristano non ha avuto finora grande successo e ora si lavora per rilanciarlo e per evitare che diventi una cattedrale nel deserto. È stato questo il principale tema sul tavolo nell’ultima seduta della Commissione comunale allo sport. A convocarlo – su richiesta dei consiglieri del centrosinistra Massimiliano Daga e Carla Della Volpe – è stato il presidente Paolo Angioi. Erano presenti anche Stefania Orrù e Davide Tatti per la maggioranza, oltre all’assessore allo sport Antonio Franceschi.
“L’utilizzo dello skate park non può essere normato”, ha evidenziato l’esponente del Pd Massimiliano Daga, “se si mettono dei paletti alla fine questo impianto sportivo resta inutilizzato, come accade adesso”.
“Lo skate park”, ha spiegato il consigliere di Prospettiva Aristanis Davide Tatti, presidente della Commissione Sport nella passata consiliatura, “si trova all’interno del Centro giovani, quindi per accedere all’impianto sportivo devono per forza esserci delle regole. Una soluzione alternativa potrebbe essere trovare dei fondi e staccare quello spazio, lasciandolo libero”.
Agli skater non vanno a genio alcuni limiti, come l’obbligo di ginocchiere, casco, assicurazione e registrazione. “Queste norme non attirano i giovani”, ha detto ancora Tatti, “dobbiamo rivedere il regolamento. Lasciare quella bella struttura inutilizzata non è giusto”.
“Solo chi agisce sbaglia”, ha aggiunto il consigliere della minoranza Daga, “vediamo cosa si può correggere in corso d’opera. È importante rivedere le regole guardando anche all’esempio di altre realtà dove gli skate park funzionano. Quello di venerdì scorso è stato certamente un incontro positivo. Importante è stato il contributo del neo-arrivato Davide Datti, che in passato aveva guidato la Commissione Sport”.
Nel corso della riunione si è parlato anche del Campo Coni e della necessità di favorire una convivenza sana tra le società sportive che lì hanno casa. E si è discusso della possibilità di attivare un progetto di animazione estiva rivolto ai giovanissimi, con il coinvolgimento degli assessorati allo Sport e ai Servizi Sociali.
“Negli anni Novanta un servizio simile era stato proposto ai giardini di viale Repubblica, con l’animazione curata dalle ludoteche. La piscina comunale di Sa Rodia”, ha concluso Daga, “ha ampi spazi all’aperto, compresa una piccola piscina esterna, lo si potrebbe fare lì. Incrociando le politiche dei due assessorati si potrebbe lanciare un progetto di prevenzione che servirebbe anche a tamponare possibili situazioni future di disagio sociale”.
Non credo che il problema di questo SkatePark sia l’utilizzo delle protezioni per gli skaters soprattutto se minorenni.
In tutti gli skatepark del mondo esiste un regolamento per l’utilizzo del park, per chi può entrare (bmx, roller, skate o monopattini) e per l’utilizzo delle protezioni per i minorenni sotto la supervisione degli adulti.
La cosa assurda, che non esiste in nessun park pubblico, e che ci si debba registrare e pagare quote assurde per accedervi.
Trovo assurdo limitare con registrazioni etc etc uno sport che nasce come simbolo di libertà.
Per quanto riguarda l’assicurazione sta all’utilizzatore crearsene una, in quanto il Comune non è da ritenersi responsabile in caso di infortunio, come avviene in tutti i parchi giochi della città.
In questa città si parla sempre di grandi opere realizzate e poi scopri che lo skatepark non viene utilizzato per la loro incompetenza, che il campo CONI non si può utilizzare per gareggiare perché non completato e quel poco che è stato fatto non è omologabile e si può anche andare oltre lo sport…i risultati non cambiano…
Salve, sono la mamma di un ragazzo che è appassionatissimo di skate. Io ho sempre pagato la quota ma i servizi che offrono non sono all’altezza. Mi dispiace dirlo, gli orari cambiano sempre, d’inverno quasi sempre chiuso perché non c’era la luce, fine settimana addirittura dalle 17 di pomeriggio. Sono venuti i ragazzi da Cagliari ma non hanno potuto usufruirne perché non avevano pagato l’abbonamento. Ma se vengono una volta ogni tanto perché devono pagare l’abbonamento per tutto l’anno? Casomai si può pagare qualcosa per la giornata, invece non è stato possibile. Secondo me sono delle regole che allontanano i ragazzi, si potrebbe fare meglio
era ora che si muovesse qualcosa, xché non chiedere agli iscritti il motivo xche non funziona?
piscina corta, Coni limitato, campo sportivo San Nicola in degrado …si veda (oltre le erbacce alte) la parte con i campetti di calcetto che si affaccia in via Cagliari… continuare a fare (male) senza coinvolgere tra l’altro i giovani ai contesti sportivi incominciando con l educarli dalle elementari, coinvolgendo le scuole in giochi di squadre che vadano oltre i classici Giochi della gioventù annuali (ma esistono ancora?), proponendo alternative che educhino a diverse discipline e norme di protezione come lo skate, hula hop, freesbee, pertiche, corde e tutti gli sport all aperto stimolanti… è la base che a Oristano non va. Lo sport non dovrebbe “costare” ma includere e attrarre spontaneamente
Non farti sentire che l’assessore allo sport è convinto che tutto funzioni…e tra poco organizzerà meeting internazionali
Sarebbe bello porre dei questionari a tutti i ragazzi che ci vanno ,e poi eventualmente costruire insieme a loro un regolamento. Poi la dov’è si trova non ha di certo la sua vera funzionalità.