Dal gruppo consiliare del Pd al consiglio comunale di Oristano riceviamo e pubblichiamo.
Una crisi politica nata il giorno stesso della scelta del candidato sindaco. Un centro destra unito per meri fini elettorali senza una comunione di intenti. Una maggioranza larghissima, ottenuta con una vittoria netta al primo turno e delle liti nate ancor prima che la giunta venisse formata. Gruppi consiliari gli uni contro gli altri armati, al solo scopo di ottenere poltrone, posti nell’esecutivo, ruoli di sottogoverno e lottizzare tutto ciò che fosse possibile lottizzare.
E’ questa la vera anima del centro destra oristanese. Una nave sulla quale sono saliti tutti i partiti della colazione e che mai hanno riconosciuto nel sindaco scelto per le elezioni, la loro guida. Una nave finita sugli scogli dopo appena 10 giorni dal voto, rimessa in acqua e che ha navigato tra i marosi e mille difficoltà già nei primissimi mesi di amministrazione.
E’ utile ricordare che uno dei partiti, che oggi dichiara di non aver mai tradito il voto dato dagli elettori, l’Udc, non ha partecipato alle sedute consiliari nelle quali il sindaco ha presentato le dichiarazioni programmatiche, come forma di ricatto per ottenere il posto in giunta per un nuovo componente del gruppo consiliare non eletto tra l’altro in quelle fila. Un gruppo consiliare che all’inizio del mandato amministrativo vantava due consiliari ed arrivato a contarne quattro, accogliendo fuoriusciti da questo e quel partito.
Non bisogna poi dimenticare che il gruppo di Prospettiva Aristanis, non ha ottenuto nessun consenso popolare, essendo una sigla politica che non si è presentata al vaglio degli elettori, ma essendo solo ed esclusivamente un gruppo nato per soddisfare gli appetiti di qualche consigliere comunale che rimandando nel gruppo nel quale è stato eletto, non avrebbe potuto avere un posto nell’esecutivo.
Fratelli d’Italia, che oggi veleggia con il vento in poppa, pensa poi di poter decidere a nome di tutta la coalizione.
Insomma proprio quei tre partiti che salgono in cattedra, nel tentativo di dare lezioni agli altri, sono quelli che hanno contribuito alla gravissima deriva politica e conseguente amministrativa a Oristano.
Quella parte del centro destra oggi, nel tentativo di distrarre l’opinione pubblica, punta il dito contro il centro sinistra, reo di aver ascoltato il sindaco, che annientato dalle continue richieste di posti di governo e sottogoverno, ha cercato nuove maggioranze consiliari.
Il centro sinistra ha ascoltato, per evitare un commissariamento che potrebbe mettere a rischio i fondi del PNRR e rallentare la crescita di una città che, continuando di questo passo, si avvia verso un lento ma inesorabile declino. Partiti del centro sinistra che poi hanno deciso, autonomamente, di dire no grazie, una volta che si sono resi conti che il sindaco non intendeva procedere a una reale discontinuità. Ma ancora una volta si cerca di accusare l’avversario politico, di screditarlo , non rendendosi conto che la situazione attuale non ha nulla di politico.
La crisi è nata solo dalle ambizioni personali della stragrande maggioranza dei consiglieri comunali di centro destra, che oggi puntano il dito contro il centro sinistra.
Mai Oristano si è trovata in un così grave stato di abbandono. E la situazione non si è creata in questi due mesi di crisi comunale: la città versa nel degrado, nell’abbandono da un anno a questa parte. Preoccupa la presenza di sterpaglie ovunque con il dilagare anche della zanzara portatrice della febbre del Nilo. Eppure chi dovrebbe governare è ancora alle prese con beghe e liti per ottenere posti di potere. Il cento destra si assuma la responsabilità del proprio fallimento, certificato dalla situazione in cui si presenta la città. Oristano non merita tutto questo.
Il gruppo del Partito Democratico in consiglio comunale
il paradosso sta nel fatto che il centrodestra ha fatto quello che comunemente fa il centrosinistra ovvero ha trovato l’utile idiota da usare per coronare il proprio progetto (progetto che non comprendeva il sindaco Sanna), per arrivare ad amministrare una città imbolsita e decadente con la pretesa di non dover rendere conto ne ai cittadini e neanche alle autorità che dovrebbero vigilare. Che la coalizione fosse una somma algebrica si vedeva da lontano e nonostante tutto i cittadini le hanno dato il voto. Ripeto il concetto di base : quelli che stanno in comune non sono altro che l’espressione di una città che è viva come la palma che sta davanti al comune.
condivido appieno il comunicato dell’opposizione e aggiungo: questa non è politica né senso di responsabilità da parte del sindaco ma solo esercizio del potere che rimanderà la nostra città “capoluogo di provincia” negli inferi della cattiva amministrazione e nella indecorosa funzione della gestione dell’ambiente, riaffidata alla inettitudine della Zedda che rafforza il suo potere acquisendo come detto precedentemente il previsto l’incarico di vice sindaco. Che vergogna vedere una città ricattata da Zedda e Murru
Diciamola tutta, forse anche la sinistra ambiva a ricoprire qualche assessorato, ma hanno intimato l’alt. Ovviamente tutto vergognoso. Forse ancora ad Oristano non hanno capito che molti di questi personaggi non servono più a fare politica. In merito a città ricattata da Zedda e Murru, non vedo nessun ricatto politico, molto meglio loro, li facessero lavorare in santa pace.