Venerdì, 17 novembre 2023
“Da soli non ce la facciamo”. È il grido d’aiuto che alcune volontarie oristanesi delle associazioni Leidaa e Oipa lanciano al sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna, al quale chiedono la collaborazione del Comune nella gestione degli animali randagi e in particolare un luogo di primo soccorso, dove poter accogliere gli animali per toglierli nell’immediato dalla strada.
“Arriviamo anche ad avere tre o quattro segnalazioni al giorno che riguardano cucciolate o cani abbandonati, in cerca di sistemazione”, spiega una delle volontarie. “Alcune volte capita che non sia possibile farli arrivare in canile, quindi vorremo chiedere all’amministrazione comunale un aiuto, una collaborazione affinché, quando riceviamo questo tipo di segnalazione, si possa evitare di far finire tutti questi animali dentro le nostre case”.
“Avremmo la necessità di un punto di primo soccorso, che magari anticipa l’ingresso in canile, quando è necessario, o le adozioni”, continua la volontaria, raccontando l’ultima esperienza: “Anche l’altro giorno mi hanno chiamato per una cucciolata di sei gatti e io oggettivamente non avevo il posto in cui metterli – a Oristano non esiste un gattile – quindi abbiamo dovuto arrangiarci con degli stalli provvisori a casa di amici e altri volontari. Ma non è più gestibile in questo modo. Uno stallo richiede tempo, se avessimo avuto un posto dove portarli provvisoriamente – magari in attesa di adozione o in attesa di visite veterinarie e di cure – sarebbe stato tutto più facile”.
“Vorremo chiedere al sindaco Massimiliano Sanna che trovi un po’ di tempo per noi, magari anche avere un incontro, nel quale possiamo spiegare quali sono le problematiche alle quali noi quotidianamente dobbiamo far fronte per quanto riguarda il randagismo a Oristano, che sta diventando una cosa esagerata”, continua la volontaria, che ricorda: “Noi volontari viviamo di donazioni e gli animali che ritroviamo spesso ce li siamo portati a casa, dove li gestiamo unicamente con le nostre forze”.
“Questa non è una critica o una lamentela, ma una richiesta di aiuto”, conclude la volontaria. “Abbiamo bisogno d’aiuto”.
In Sardegna credo ci sia una delle peggiori situazioni italiane per quanto riguarda il rispetto degli animali da parte della popolazione. Spero che la politica abbia la cultura e la sensibilità che manca alla gente, per aiutare le poche volontarie che possedendola si trovano ogni giorno davanti a situazioni drammatiche da risolvere.