Mercoledì, 13 dicembre 2023
Diffondere la conoscenza sullo scompenso cardiaco e la prevenzione delle malattie cardiovascolari. È l’obiettivo della giornata organizzata sabato prossimo -16 dicembre – nella sala congressi dell’Hostel Rodia, a Oristano, dall’Associazione Italiana Scompensi Cardiaci in collaborazione con l’ambulatorio scompenso cardiaco dell’ospedale San Martino. Un momento di dibattito tra pazienti, caregivers e i professionisti sanitari. L’iniziativa prenderà il via alle 10 e si concluderà alle 16.
L’associazione nazionale diffonderà materiale informativo sullo scompenso cardiaco e la sua gestione assieme al direttore della Struttura Complessa di Cardiologia dell’ospedale di Oristano Francesco Dettori, la responsabile dell’ambulatorio dello scompenso cardiaco Laura Sanna, il coordinatore infermieristico Simone Schirru e l’equipe medica e infermieristica dell’ambulatorio.
Secondo i dati più recenti 14 milioni di persone in Europa e più di 1 milione in Italia convivono oggi con lo scompenso cardiaco, patologia che registra ogni anno nuovi casi – indicativamente 20 ogni 1000 individui tra 65 e 69 anni – che aumentano ampiamente nella popolazione over-85. Lo scompenso cardiaco rappresenta la causa più comune di ricovero tra gli ultra 65enni e rappresenterà la terza causa di decessi in tutto il mondo.
Tanti i temi affrontati durante la giornata: dalle terapie più innovative per la gestione ottimale dello scompenso cardiaco – sia farmacologiche che elettriche – e di telemedicina all’importanza dell’aderenza alla terapia per massimizzare gli outcome terapeutici. Vista la grande complessità della patologia, spesso accompagnata da co-morbilità come diabete e ipercolesterolemia, un focus particolare sarà dedicato alla difficoltà di gestione della politerapia. Inoltre verrà data voce ai pazienti e ai loro caregivers. Interverranno specialisti ospedalieri e ambulatoriali, medici di medicina generale ed infermieri della Struttura Complessa di Cardiologia del San Martino. Due le sessioni dei lavori: dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 16.
“Vogliamo promuovere una maggiore conoscenza nella popolazione di questa patologia per intercettare la malattia nella sua fase iniziale e migliorarne la prognosi”, ha sottolineato il professor Salvatore Di Somma, direttore del comitato scientifico AISC, “l’attenzione ai sintomi, l’aderenza alla terapia, uno stile di vita corretto, l’informazione sull’evoluzione della patologia devono essere un patrimonio dei pazienti e di tutti coloro, che di loro si prendono cura per evitare situazioni di emergenza e quindi di ospedalizzazione”. Ancora: “La telemedicina è uno strumento efficace per una migliore presa in carico del paziente cronico e in particolare con scompenso cardiaco. Quella tra medici, infermieri e volontari è una collaborazione necessaria in previsione del 2026 quando dovrà completarsi la presa in carico domiciliare di almeno il 10 per cento dei pazienti over 65 con scompenso. Le associazioni di pazienti saranno fondamentali per rendere la popolazione ancora più sensibile alla conoscenza e prevenzione delle malattie cardiovascolari nell’implementazione della telemedicina”.
Lo ha seguito la dottoressa Laura Sanna: “Come reparto abbiamo aderito con entusiasmo all’iniziativa tesa ad aumentare la consapevolezza da parte del paziente e del caregiver dell’importanza dell’aderenza alla terapia, degli sviluppi della ricerca scientifica in un momento di incontro aperto all’esigenza di conoscenza da parte del paziente, quale valore aggiunto anche nel dialogo medico/paziente”.