Giovedì, 4 aprile 2024
Uniti in una catena umana per chiedere allo stato ungherese di togliere le catene a Ilaria Salis, riservandole un trattamento consono ai diritti umani. La realizzeranno lunedì prossimo, 8 aprile, gli studenti dell’Istituto Don Deodato Meloni di Oristano, nel giardino della scuola.
L’iniziativa avverrà dopo il suono della campana della seconda ora: gli studenti della sede centrale si riuniranno nel campo di calcio e quelli della sede di viale Diaz nel parcheggio della scuola.
“È una richiesta partita dai ragazzi che la interpretano come una lezione di educazione civica”, precisa il dirigente, Bruno Sanna che condivide l’iniziativa dei suoi studenti e se ne fa portavoce. Anche il dirigente parteciperà alla manifestazione nella sede centrale “e potrà partecipare tutto il personale della scuola che riterrà opportuno farlo”, precisa Sanna.
“La scuola non può restare insensibile quando si tratta di diritti umani”, commenta ancora il dirigente, precisando che la richiesta dei ragazzi si limita alla richiesta di un trattamento umano per la maestra di origini sarde, “al di là delle motivazioni che ne determinano la carcerazione e per le quali gli studenti non si esprimono”.
“Vogliamo dare un segno”, scrive il rappresentante del Comitato Studentesco dell’IIS “Don Deodato Meloni” di Oristano a nome dei compagni. “Abbiamo visto tutti alla TV come è stata condotta in un’aula di un tribunale dell’Ungheria la maestra Ilaria Salis, incatenata come non si dovrebbe fare con qualsiasi essere umano. Quello che ci interessa mettere in evidenza è il rispetto dei diritti umani. Per cui pur essendo consapevoli che se da una lato Ilaria ha commesso dei reati e che per accertarne la colpevolezza o l’innocenza deve essere istruito un processo dall’altro è necessario che la giustizia faccia il suo corso rispettando la persona in quanto essere umano”.
“Le immagini viste in TV sono molto forti e quelle catene con cui Ilaria è stata introdotta in aula dimostrano disumanità e poco rispetto dell’essere umano e poichè noi studenti non siamo insensibili alle atrocità con la nostra catena umana chiediamo che vengano spezzate le catene poste ai polsi e alle caviglie di Ilaria. Per noi questa è una lezione di Educazione Civica per cui chiediamo che tutti coloro che possano manifestare pacificamente per spezzare le catene lo facciano, invitiamo tutti gli studenti d’Italia a riproporre la nostra catena umana affinché le catene che stringono Ilaria vengano spezzate”.
“La nostra azione sarà simbolica e durerà ogni volta 15 minuti per tutti lunedì e proseguirà fino a quando verranno rispettati di diritti umani della maestra”, concludono.
Ci sono migliaia di persone in carcere senza processo in Italia, la carcerazione preventiva è sempre un atto di violenza dello stato ma nessuno ha mai fatto iniziative del genere ed i difensori della Salis sono i primi sostenitori della carcerazione preventiva in Italia, sono i forcaioli e i manettari.
Ma se c’è una comunista con gravi accuse allora si muovono tutti, media, politici, e scuola.