Venerdì, 12 aprile 2024
Nuove prospettive in ambito turistico grazie all’intelligenza artificiale. Sempre più spesso si sente parlare di big data, chatbot e OpenAI, strumenti che offrono uno sguardo innovativo, tra formazione e promozione del territorio. Se n’è parlato ieri all’auditorium San Domenico di Oristano, nell’ambito dell’ultimo di tre incontri sul tema “Intelligenza artificiale e automatismi tecnologici nel settore turismo: come preservare il valore umano”, curati dal Consorzio Uno e realizzati con il contributo di Fondazione di Sardegna.
Ai seminari hanno partecipato centinaia di studenti delle scuole superiori dell’isola, tra cui il Tecnico Mossa e il Liceo Croce di Oristano, l’Istituto Zappa-Pitagora di Isili, il Tecnico Buonarroti di Guspini e il Tecnico Martini di Cagliari.
Obiettivo degli incontri era potenziare il dialogo fra gli istituti secondari di secondo grado e l’università, focalizzandosi sul percorso di studi in Economia e Gestione dei servizi turistici, curriculum del corso di studi di Economia e Gestione aziendale proposto proprio dal Consorzio Uno.
A tenere l’ultimo seminario sono stati Giulia Eremita, professionista del marketing digitale nel turismo, docente, speaker e giornalista, e l’imprenditore Carlo Gaspa, fondatore della società di consulenza e analisi dati del settore turistico Eager.
“Le nuove tecnologie possono aiutare a organizzare il dato relativo ai flussi turistici in tempi piuttosto brevi”, ha dichiarato a margine del seminario Giulia Eremita. “Oggi il dato ce lo dà l’Istat con un anno di distanza. Non sappiamo quindi che cosa sia successo ieri e dove stiamo andando. Una sfida sarà far confluire tutti i dati – dalle celle telefoniche fino ad arrivare ai portali di prenotazione – in un unico hub. Tutto quello che è a base OpenAI è aperto, non costa tanto e ci consente di applicare modelli matematici in maniera rapida”.
“È importante che a livello regionale ci sia una metodologia di raccolta unificata dei dati”, ha aggiunto l’esperta, “e poi, a livello locale, si può andare più sullo specifico e si può implementare. L’AI ci dà una mano perché aiuta nel previsionale”.
Eremita si è infine concentrata sull’Oristanese. “È un territorio sostanzialmente inesplorato, con tantissima natura e archeologia. Questa provincia ha certamente grandi opportunità di differenziarsi dalle altre. In parte lo ha già fatto: non ha grandi alberghi, grandi catene, ma ci sono tante piccole strutture ricettive. Probabilmente, però, si è comunicato sempre in maniera frammentata e per questa ragione la costa occidentale non è facilmente distinguibile dal turista. Dovrebbe esserci una promozione di prodotto, lavorando in maniera trasversale e intra-comunale. Magari potrebbe aiutare un brand che metta insieme i prodotti e aiuti a fare ordine”.
Sui big data si è soffermato a lungo l’imprenditore Carlo Gaspa, che ha dato vita al portale Heart of Sardinia. “I big data alimentano l’intelligenza artificiale e possono essere utilizzati per prevedere i flussi turistici, quindi le dinamiche degli spostamenti dei turisti che visitano la nostra isola. È possibile farlo attraverso l’analisi della geolocalizzazione, con dati anonimizzati e aggregati. Elaborando questi dati”, ha sottolineato l’imprenditore, “si arriva a una comprensione molto più dettagliata del comportamento turistico”.
“Da una nostra rilevazione è emerso che l’84% dei turisti si concentra nell’11% della Sardegna. Per l’Oristanese”, ha analizzato Gaspa, “ci sono spostamenti interessanti, specialmente nell’area del Sinis. Inoltre, crescono alcune nicchie fuori stagione: penso al turismo enogastronomico e a quello attivo, come le escursioni a piedi, in bici o a cavallo”.
Il fondatore di Eager ha infine lanciato un appello ai ragazzi: “L’intelligenza artificiale è un’opportunità, siate svegli, perché nel giro di poco tempo non sarà più una novità ma diventerà lo standard. Stiamo attraversando un momento di cambiamento e oggi i giovani possono far emergere le loro idee e competenze”.