Lunedì, 3 giugno 2024
In migliaia ieri a Oristano hanno partecipato alla processione per il Corpus Domini, guidata da monsignor Tonino Zedda. Partenza dalla parrocchia di San Giuseppe e arrivo in Cattedrale. In mezzo tanti momenti di preghiera, con un no deciso a tutte le guerre e il rinnovato appello per un immediato cessate il fuoco a Gaza e in Ucraina.
Si è parlato del ruolo delle forze dell’ordine, del mondo della disabilità, ma anche della figura della giudicessa Eleonora d’Arborea e del Cristo di Nicodemo, crocifisso ligneo databile tra il XIV e il XV secolo custodito nella chiesa di San Francesco.
La processione – con la simpatica presenza dei lupetti degli scout – è partita al termine della messa delle 18.30, presieduta dall’arcivescovo monsignor Roberto Carboni e concelebrata con tutti i sacerdoti del Vicariato urbano, l’unione delle parrocchie cittadine. Hanno partecipato il prefetto Salvatore Angieri, il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna e l’amministratore straordinario della Provincia, Massimo Torrente.
Il corteo religioso ha fatto tappa in alcuni punti della città per la preghiera e la benedizione eucaristica. Ad attendere la processione in via Sant’Antionio – proprio nel luogo in cui il Componidori consegna le spade ai cavalieri della Sartiglia – c’erano i gremi di San Giovanni e San Giuseppe, con le loro insegne e i maestri.
All’arrivo in Cattedrale l’arcivescovo Carboni ha concluso parlando alla città, auspicando tempi migliori, nel segno della comunione e del bisogno di ritrovarsi attorno ai valori della fede e della solidarietà.
In passato la processione aveva inizio e fine in Cattedrale. Due anni fa il Vicariato urbano, oggi guidato da monsignor Gianfranco Murru, ha scelto di farla partire, a turno, dalle chiese della città per poi chiudere il percorso in Cattedrale.