Giovedì, 8 agosto 2024
“Giganti” nel rettangolo di gioco. Ma c’è una battaglia altrettanto importante da vincere fuori dal campo: la prevenzione delle morti improvvise fra i giovani. Una sfida nella quale da oltre dieci anni sono alleati la società di basket Dinamo Banco di Sardegna e l’Unità Operativa di Cardiologia dell’ospedale San Martino di Oristano. Gli atleti della squadra maschile sassarese sono tornati nel reparto diretto dal dottor Francesco Dettori per sottoporsi a una serie di test.
Ieri pomeriggio sono stati gli atleti italiani a essere controllati nelle sale della Cardiologia: Stefano Trucchetti, Matteo Tambone, Mattia Udom, Giovanni Veronesi, Luca Vincini, Stefano Piredda e Alessandro Cappelletti. Oggi è toccato invece agli stranieri: Miralem Halilovic, Justin Irvin Bibbins, Brian Joseph Richard Fobbs, Nathaneal Jordan Renfro e Eimantas Bendzius. Con loro il team manager biancoblù Luca Gandini, che fino a pochi mesi fa era protagonista sul parquet.
Il cestista Cappelletti ha affermato: “Questi controlli sanciscono l’inizio di una stagione”, ha dichiarato il playmaker Alessandro Cappelletti, “per noi è una garanzia fare questi controlli con uno staff di così alto livello. Così ci sentiamo molto più sicuri nel poter affrontare la nostra pratica sportiva”.
“Sono visite molto accurate per i nostri giocatori”, ha aggiunto il team manager Luca Gandini, “inoltre come società siamo onorati di poter proseguire la collaborazione con lo staff della Cardiologia dell’ospedale di Oristano per portare avanti questo importante progetto”.
Il dottor Dettori ha concluso: “Oggi questi ragazzi sono maggiormente protetti e la nostra diagnosi non è solo ecografica”, ha spiegato il dottor Francesco Dettori, “ma abbiamo anche attivato dallo scorso anno la risonanza magnetica cardiaca, unici a farlo in Sardegna oltre a Sassari e Cagliari, un’altra delle metodiche principe, che ci consente di fare una diagnosi precoce per queste malattie, spesso estremamente subdole”.
Da oltre dieci anni la Dinamo partecipa allo studio promosso dal reparto di cardiologia del San Martino, che raccoglie in un database dedicato i dati cardiologici di atleti professionisti di alto livello, utilizzati poi in accordo con lo staff della preparazione atletica della squadra sia per predisporre un allenamento ottimizzato e personalizzato per ciascun atleta, sia per studiarne, a opera dei cardiologi del San Martino, alcuni aspetti ecografici ed elettrocardiografici. Tutti dati, che poi vengono riversati sui pazienti in generale, permettendo un affinamento dei mezzi diagnostici.
Nello specifico, il protocollo prevede la comparazione in maniera continuativa di alcune caratteristiche cardiologiche tipiche degli atleti professionisti con quelle della popolazione giovanile generale. L’obiettivo ultimo è quello di rendere più immediata e sicura la diagnosi di malattie cardiache congenite, che possono generare aritmie spesso fatali nei giovani in genere e negli atleti in particolare.
“Un esempio virtuoso di collaborazione fra una struttura ospedaliera e una società sportiva, che comporta un reciproco vantaggio fra realtà di alto livello, a costo zero, con gli operatori sanitari che prestano la loro opera volontariamente e al di fuori dell’orario di servizio. I risultati di questo studio”, ha concluso il dottor Francesco Dettori, “sono stati e saranno utili anche ai pazienti del nostro ospedale”.
“È sempre preziosa la collaborazione della Dinamo e dei loro atleti con la nostra azienda sanitaria”, hanno dichiarato il direttore generale dell’Asl Angelo Maria Serusi e il direttore sanitario Antonio Maria Pinna. “li ringraziamo per questo. Il progetto di prevenzione sulle morti improvvise dei giovani rappresenta un’ulteriore tappa del percorso di potenziamento dell’assistenza clinica e sanitaria dell’ospedale oristanese”.