Il Foro Boario saluta “F**KING CHANGE” e si prepara a ospitare una nuova mostra d’arte contemporanea

Stasera la performance "Animulae pendulae" dell'artista Mattia Enna

La mostra “F**KING CHANGE così giusto, così sbagliato” al Foro Boario di Oristano

Sabato, 5 ottobre 2024

Oggi cala il sipario a Oristano su “F**KING CHANGE così giusto, così sbagliato”, ma già nelle prossime settimane le sale del Foro Boario ospiteranno un’altra mostra d’arte contemporanea. “Entro fine ottobre inaugureremo un’altra esposizione, sempre in collaborazione con Dromos. A curarla”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Oristano, Luca Faedda, “sarà Ivo Serafino Fenu. La mostra, inoltre, sarà inserita nella rassegna autunnale di manifestazioni e appuntamenti culturali del Comune di Oristano”.

La mostra “F**KING CHANGE così giusto, così sbagliato” è stata curata da Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu nell’ambito della 26ª edizione del festival Dromos. È stata inaugurata lo scorso 5 luglio e oggi è visitabile solo la mattina. Stasera, sempre al Foro Boario, è in programma un doppio appuntamento a partire dalle 19 con ingresso gratuito.

Si inizia con la presentazione del catalogo di “F**KING CHANGE così giusto, così sbagliato” e, a seguire, spazio all’attesa performance Animulae pendulae dell’artista Mattia Enna, un’opera di arte performativa e relazionale che coinvolgerà attivamente il pubblico presente. Accompagnato dagli attori Elisa Casula e Daniele Coni, e dopo un vero e proprio rito di purificazione scandito da un procedimento liturgico-burocratico, Enna, nelle vesti di officiante, distribuirà le animulae pendulae, conservate all’interno della complessa installazione esposta: un’opera composta da 23 box di diverse dimensioni, realizzati in legno di recupero bruciato e dipinti con acrilico su foglia d’oro, argento e rame, e da circa trecento animulae pendulae sospese, che saranno “donate” al pubblico durante il rito.

Questa metodologia artistica è una costante nella ricerca di Mattia Enna, la cui principale attività è quella di scenografo per l’opera lirica, il teatro di prosa, la musica jazz e, occasionalmente, per il cinema. Dal 2015 Enna porta avanti il suo progetto artistico in fieri dei Mostrinae e dei SantiSubito, accompagnati da specifica procedura di adozione, che consolidano la sua attitudine verso azioni artistiche relazionali. In questa stessa direzione si inserisce la grande installazione Animulae pendulae, che “oltre l’apparenza ludica dell’azione performativa, istituisce un vero e proprio protocollo di condivisione, rivelando, attraverso la distribuzione delle parti, l’alto valore etico di un gioco serio e socialmente significativo” (Mariolina Cosseddu).

I mostrini di Enna attingono alle tradizioni dei bestiari medievali, all’immaginario visionario nordico di Bosch e al “medioevo contemporaneo”. Le loro forme ibride richiamano bacilli, microbi e germi antropomorfi, zoomorfi o fitomorfi. Anche le animulae pendulae non fanno eccezione, ponendosi come intermediari per liberarci dal purgatorio quotidiano, pur avvicinando l’artista, a livello concettuale, alla tradizione pagana, che vedeva nei monstra dei prodigi, “segni” divini inviati agli uomini per ammonirli e indicare la volontà divina. Le animulae stabiliscono quindi un legame tra un altrove misterioso e la realtà immediata. Intrise di un immaginario magico-religioso ma al contempo profondamente moderne, esse radunano persone, catalizzano energie e, con naturale generosità, riportano l’incanto al centro, ricucendo fratture e facendo riaffiorare la bellezza vitale.

La mostra “F**KING CHANGE così giusto, così sbagliato” che si appresta a chiudere i battenti, ha presentato oltre 70 opere tra pittura, scultura, installazioni multimediali, fotografia, performance e arte installativa, firmate da trentadue artisti di rilievo sia isolano che nazionale e internazionale: Marina Abramović, Silvia Argiolas, John Baldessari, Matteo Basilé, Peter Belyi, Yannis Bournias, Riccardo Camboni, Roberto Chessa, Mattia Enna, Weng Fen, Franko B, Doze Green, Ximena Garrido-Lecca, Dario Ghibaudo, Robert Gligorov, Nan Goldin, Damien Hirst, Roberto Sebastián Matta, Tonino Mattu, Silvia Mei, Gianni Nieddu, Hermann Nitsch, Erwin Olaf, Orlan, Martin Parr, Pastorello, Giuliano Plorutti, Roberto Pugliese, Giuliano Sale, Josephine Sassu, Sandy Skoglund, The Blue Noses.

Una mostra dal respiro internazionale, dunque, resa possibile grazie alla lungimiranza e alla generosità della Collezione Ogham – Antonio Manca, che già in passato ha collaborato col festival Dromos e con la Pinacoteca Comunale “Carlo Contini” di Oristano e alla disponibilità e alla sensibilità del collezionista Giuseppe Demara.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome