Un albero per la salute: all’ospedale di Oristano messe a dimora querce, corbezzoli e allori

Stamattina l'iniziativa che ha unito medici internisti e carabinieri per la tutela dell'ambiente

I presenti all’iniziativa

Martedì, 29 ottobre 2024

Due querce da sughero, due corbezzoli e due allori. Sono le sei piante messe a dimora questa mattina nel giardino dell’ospedale San Martino nell’ambito dell’iniziativa “Un albero per la salute” promossa dal Raggruppamento Biodiversità dei Carabinieri e dalla Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti) con il supporto della Asl 5 di Oristano. Il simbolo di una sanità che rinasce e che punta sulla tutela dell’ambiente come componente fondamentale e imprescindibile per la salute umana.

Quello di Oristano è l’unico ospedale in Sardegna e uno dei 32 presidi italiani scelti per ospitare l’iniziativa, giunta quest’anno alla sua seconda edizione.

“La donazione e la piantumazione di alberi nelle aree verdi degli ospedali”, ha spiegato il capitano dei Carabinieri Raggruppamento Biodiversità di Siena, Marta Simonetti, “rientra nel più ampio progetto Un albero per il futuro, grazie al quale stiamo creando un bosco diffuso in tutta Italia, nei giardini di scuole, strutture sanitarie e altri edifici”. Si tratta di un progetto che ha lo scopo non solo di sensibilizzare, simbolicamente, all’importanza della salvaguardia dell’ambiente, ma ha una ricaduta concreta sul clima: attualmente sono più di 46.000 gli alberi già piantati, che hanno contribuito all’abbattimento di oltre 3.200 chilogrammi di emissioni di anidride carbonica.

Un bosco di cui da oggi faranno parte anche i sei arbusti messi a dimora nel giardino del San Martino, tutti dotati di targhetta con QR code, la cui crescita potrà essere seguita a distanza via web, monitorando anche il risparmio di anidride carbonica generato da questi piccoli polmoni verdi.

“Con la giornata di oggi vogliamo sensibilizzare i cittadini all’importanza della salvaguardia dell’ambiente,  fondamentale per la prevenzione di patologie come quelle oncologiche, cardiache, respiratorie, che sono fra le principali cause di morte”, ha dichiarato la dottoressa Filomena Panzone, componente del direttivo regionale Fadoi e della direzione medica dell’ospedale San Martino di Oristano. “Tutelare l’ecosistema significa  proteggere la nostra salute, ed ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, anche con piccoli gesti, perché grazie al contributo di ciascuno possiamo arrivare a un grande progetto”.

Per ricordare la giornata, il capitano Simonetti ha donato alla direzione medica del San Martino una targa realizzata dai falegnami del Raggruppamento Biodiversità. Un ringraziamento all’Arma dei Carabinieri, presente con il comandante provinciale Steven Chenet, e alla Fadoi, rappresentata dal presidente dei Giovani Fadoi Sardegna Mattia Lillu, è arrivato dal direttore generale della Asl 5 di Oristano Angelo Maria Serusi, dalla direttrice amministrativa Rosalba Muscas e dal direttore sanitario Stefano Sau. Hanno preso parte alla cerimonia anche l’ex direttore sanitario Antonio Maria Pinna, il direttore della direzione medica del San Martino Federico Argiolas, il primario dell’unità operativa di Medicina interna Luca La Civita e quello del Laboratorio Analisi Roberto Irde, il vicario del prefetto Giuseppe Rania, il capo di gabinetto della Questura Michele Chessa, il comandante della Guardia di Finanza Giancarlo Sulsenti,  il vicesindaco del comune di Oristano Luca Faedda e l’assessora comunale all’Ambiente Maria Bonaria Zedda e una delegazione del Comitato per la Salute di Oristano.

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