Dolci, pizze, pane e pasta fresca: in tanti durante questa quarantena si stanno dando alla cucina. Tra loro c’è chi, come gli studenti dell’Alberghiero di Oristano, oltre a farlo per passione, si cimenta ai fornelli anche per ripassare le nozioni trattate a scuola fino a qualche settimana fa e dare una parvenza di normalità alle proprie giornate.
Protagonisti alcuni ragazzi delle classi 2° A e 2° B e 3° B e 3°D.
“Per i ragazzi delle classi prime e seconde”, spiega il professore Domenico Langella, “svolgere attività pratica a casa non è un obbligo, ma molti di loro in queste settimane ci inviano le foto dei loro piatti: crespelle, crema pasticcera, gnocchi, affiancati agli appunti con le ricette”.
I professori – insieme a Domenico Langella si occupano di cucina gli insegnanti William Dasso, Christian Dedola, Marco Alzu, Francesca Dessì, Giuseppina Armas e Andrea Vargiu – assegnano dei compiti ai ragazzi da fare a casa e i ragazzi rispondono.
“Con gli studenti del biennio stiamo potenziando maggiormente la teoria”, spiega il prof. dell’Istituto Don Deodato Meloni, “consolidando gli argomenti trattati, perciò inviamo loro delle domande tramite l’utilizzo di mail e loro hanno un’ora di tempo per rispondere.
Diverso il caso degli studenti delle classi quarte e quinte, che devono cimentarsi nella realizzazione dei piatti assegnati. Normalmente si chiede loro di comporre ricette regionali con ciò che hanno in casa e farsi aiutare nella realizzazione dai familiari.
I ragazzi si mettono in cucina davanti a una telecamera e inviano il video girato ai propri professori. Un buon metodo alternativo per poter valutare la realizzazione del piatto. Tra le note negative, però, l’impossibilità di apprezzare l’odore della pietanza e, soprattutto, l’assenza del momento dell’assaggio.
In attesa di poter tornare alla normalità, per mantenere il rapporto con i loro studenti, i professori utilizzano anche gruppi whatsapp e registro elettronico.
Martedì, 21 aprile 2020