Una mattina senza lezioni: gli studenti donano il sangue, per la prima volta

Stamane è toccato alla 5ª A del liceo musicale “Benedetto Croce”

Gli studenti del “Croce” con il direttore del Servizio trasfusionale Mauro Murgia – Foto Ufficio Stampa Asl 5

Giovedì, 14 novembre 2024

Una insolita mattina per gli studenti della 5ª A del liceo musicale “Benedetto Croce” di Oristano: oggi si sono recati al Centro trasfusionale dell’ospedale San Martino per donare il sangue, rispondendo all’invito dei medici del Servizio diretto dal dottor Mauro Murgia.

Sei ragazzi e due ragazze hanno scelto di aderire al progetto di sensibilizzazione portato avanti nelle scuole dal personale del Centro trasfusionale. Ma non sono stati i primi: già coinvolte, a partire da ottobre, diverse decine di studenti provenienti dal liceo scientifico Mariano IV, dall’Istituto tecnico Mossa, dal liceo magistrale, dall’Itis Othoca. E a dicembre sarà la volta del liceo classico De Castro.

Per gli studenti del Croce, che hanno compiuto da poco i 18 anni, è stato oggi il battesimo della donazione: tutti alla prima esperienza, fortemente motivati e consapevoli del gesto che stavano compiendo.

“Mio padre dona il sangue da 30 anni e anche mia madre è donatrice”, ha spiegato Sara, di Gonnosnò, “per me è stato naturale fare questa scelta”. Ma importante è stata, per loro, la motivazione che li ha spinti a compierla: “In Sardegna c’è una richiesta di sangue più accentuata che altrove”, hanno osservato Leonardo, di Solarussa, e Simone, di Bonarcado, “per questo pensiamo che donare sia un gesto importante”.

“Donare il sangue, per me, significa dare il mio piccolo contributo per aiutare chi sta male”, hanno affermato Enzo e Lorenzo, mentre Diego, di Genoni, ha detto di ispirarsi al suo idolo Cristiano Ronaldo, che dona regolarmente il sangue, tanto da essere stato designato come testimonial Avis nel 2018. Jaime, di Oristano, ha invece affermato di farlo perché si tratta di “qualcosa di giusto”, mentre Veronica, anche lei di Oristano, ha detto che una donazione ha salvato la vita a sua zia, e questo le ha fatto capire quanto una sacca di sangue possa fare la differenza: per questo è cresciuta con l’intento che, non appena maggiorenne, sarebbe diventata donatrice.

“La giornata di oggi”, ha spiegato il direttore del Centro trasfusionale, Mauro Murgia, “rientra in un più ampio progetto che stiamo portando avanti nelle scuole superiori ormai da diversi anni. Un progetto che si articola in due fasi: nella prima noi operatori del Servizio trasfusionale, in accordo con le scuole, organizziamo degli incontri negli istituti superiori nei quali spieghiamo ai ragazzi perché è importante donare il sangue. Nella seconda fase sono loro che, volontariamente, grazie alla collaborazione degli insegnanti referenti per ciascuna scuola, vengono al nostro Centro trasfusionale a donare. Si tratta di un progetto davvero importante, non solo perché otteniamo un ottimo riscontro da parte degli studenti  nell’immediato, ma soprattutto perché molti di loro diventano donatori abituali e tornano periodicamente al nostro Centro: si tratta di donatori stabili, coscienti di ciò che fanno e del perché lo fanno. Noi non facciamo altro che instillare in loro un seme di generosità, che poi coltiveranno nel tempo”.

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