Venerdì, 15 novembre 2024
Umberto Marcoli (Alternativa sarda Progetto Sardegna) ha illustrato ieri in Consiglio comunale l’interpellanza presentata insieme ai consiglieri Maria Obinu, Giuseppe Obinu, Carla Della Volpe, Francesca Marchi e Francesco Federico sul controllo delle discariche non autorizzate tramite telecamere e sanzioni ai trasgressori: ha chiesto se siano previsti interventi di sorveglianza e monitoraggio mediante telecamere, quali misure di sanzione saranno adottate nei confronti dei trasgressori, se sia previsto l’uso delle fotografie come prova, se esistono piani di sensibilizzazione della popolazione sulla corretta gestione dei rifiuti e per la segnalazione di comportamenti illeciti.
Marcoli, inoltre, ha chiesto anche un censimento delle discariche non autorizzate presenti nel territorio comunale e l’eventuale predisposizione di un piano d’azione per ridurre il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.
Nella risposta, l’assessora all’Ambiente Maria Bonaria Zedda ha condiviso la premessa dell’interpellanza: “Le discariche non autorizzate rappresentano un grave problema per l’ambiente e la salute pubblica. La gestione dei rifiuti deve avvenire nel rispetto delle normative vigenti, l’attività di monitoraggio e controllo è fondamentale per prevenire l’abbandono illecito di rifiuti”.
“L’installazione di telecamere di sorveglianza nelle aree a rischio”, ha aggiunto la vicesindaca di Oristano, “potrebbe costituire un deterrente efficace per i trasgressori. Al momento, l’installazione e l’uso delle foto-trappole è sospesa poiché non è stata ancora completata la valutazione d’impatto sulla privacy, strumento essenziale previsto dal Regolamento generale sulla protezione dei dati. Una volta completata la Dpia e predisposte le misure necessarie, sarà possibile procedere con l’installazione e l’attivazione delle foto-trappole. Polizia municipale, Ufficio Ambiente e Formula Ambiente stanno definendo un protocollo d’intesa sulle modalità operative e di gestione delle foto-trappole, per assicurare che il monitoraggio venga svolto in modo sicuro, conforme alle normative e mirato alla prevenzione dello smaltimento illecito dei rifiuti”.
“Le sanzioni a carico dei trasgressori”, ha concluso Zedda, “sono di natura penale. Le foto-trappole saranno utilizzate per monitorare l’abbandono e lo smaltimento illecito dei rifiuti, senza alcuna forma di identificazione diretta delle persone, nel rispetto della privacy. Le attività di riconoscimento e individuazione dei responsabili saranno in capo al Servizio di polizia giudiziaria e ambientale”.