Sabato, 1° febbraio 2025
La vita e il lavoro di uno dei protagonisti della politica e del cooperativismo sardo sono stati al centro dell’incontro “Paolo Pili: fra onore, cronaca e storia”, che questa mattina a Oristano ha annunciato fra l’altro un’interessante novità: la creazione di un’inventario del fondo archivistico di una delle figure di spicco nel Novecento in Sardegna.
La conferenza era organizzata dall’Archivio di Stato, con il patrocinio di diverse istituzioni, tra cui il Ministero della Cultura, il Comune di Oristano, la Fondazione Oristano e l’Università di Sassari, ed è stata ospitata dall’Hospitalis Sancti Antoni.
Ad annunciare la svolta nella gestione del ricco patrimonio su Paolo Pili è stata Michela Poddigue, direttrice dell’Archivio di Stato di Oristano. “Ora possiamo dirlo: avremo un inventario completo, grazie al lavoro dell’ex direttrice dell’Archivio, Carla Ferrante”, ha detto Poddigue. “Per questo dobbiamo ringraziare i figli, Raimondo e Battistina, e la famiglia Pili per averci donato questi importanti documenti”.
Sarà realizzato un inventariato consultabile: uno strumento che consentirà di accedere direttamente ai documenti, fondamentale per valutare la figura di Pili e farla conoscere.
“Viene certificato finalmente tutto il lavoro prodotto dallo studioso”, ha aggiunto Michela Poddigue, “perché la storia e i documenti scritti non mentono e non si possono manipolare. Recentemente sono venute da noi le due sorelle, Maria Grazia e Maria Luisa Pili: avevano interesse a verificare quanto ricco possa essere l’archivio. Adesso dobbiamo individuare un dipendente dell’Archivio di Stato che si dedichi al riordino dei documenti, per divulgarli in maniera molto più completa”.
I documenti raccolti da Pili nel corso della sua vita arrivano fino al 1930, e sono arricchiti dalla testimonianza del suo viaggio in America. “Non solo”, ha aggiunto la dottoressa Poddigue, “ci sono le lettere che scambiava con Emilio Lussu e con Camillo Bellieni. Poi ancora tutta la bibliografia, con i lavori fatti per la nascita delle cooperative, per la promozione del formaggio, della Vernaccia, che lui ha portato in America per farli conoscere. E poi, soprattutto la sua attività politica: da questi documenti emerge la figura a tutto tondo di Pili”.
Il convegno è stato anche un’occasione per presentare la ristampa del libro “Grande cronaca, minima storia”, edito da Carlo Delfino, in cui Paolo Pili ricostruisce con rigore documentario il sardo-fascismo. A quasi ottant’anni dalla prima edizione, questa ristampa ne rende accessibili le origini e le prospettive.
La giornata di lavoro è stata suddivisa in due sessioni. La prima, coordinata dal docente Maurizio Casu, ha visto gli interventi di studiosi ed esperti, tra cui Caterina Pes, presidente della Fondazione Gramsci di Ghilarza, che ha raccontato il viaggio di Paolo Pili in America, tra cooperativismo e sviluppo rurale. Poi gli interventi di Gianluca Arca e Giuseppe Pulina.
Nella seconda sessione, coordinata da Michela Poddigue, sono intervenuti Carla Ferrante, già direttrice degli Archivi di Stato di Cagliari e Oristano, Antonello Carboni, curatore d’arte, e Antonello Angioni, con un’analisi sull’autonomismo e il cooperativismo nel pensiero del politico sardo.